Giovanni Palladini, PI, Professore Ordinario, Responsabile e Direttore dello staff medico
Mario Nuvolone, Professore Associato e membro dello staff medico
Paolo Milani, Ricercatore e membro dello staff medico
Laura Obici, Membro dello staff medico
Andrea Foli, Membro dello staff medico
Roberta Mussinelli, Membro dello staff medico
Marco Basset, Membro dello staff medico
Francesca Fabris, Assegnista di ricerca e membro dello staff medico
Francesca Benigna, Medico in formazione specialistica
Martina Nanci, Medico in formazione specialistica
Claudia Bellofiore, Medico in formazione specialistica
Alice Nevone, Biologa in formazione specialistica
Paola Rognoni, Post-doc
Maria Girelli, Dottoranda
Giulia Mazzini, Biologa in formazione specialistica
Maria Antonietta Sesta, Biologa in formazione specialistica
Serena Caminito, Biologa
Chiara Corpina, Biologa in formazione specialistica
Le amiloidosi sistemiche sono causate da cambiamenti conformazionali e dall'aggregazione di proteine autologhe che si depositano nei tessuti sotto forma di fibrille. Questo processo provoca danni funzionali degli organi coinvolti e, se non trattato, porta alla morte. Più di 30 tipi di amiloidosi sono classificati in base alle diverse proteine precursori.
La forma sistemica più comune è l'amiloidosi delle catene leggere (AL) causata da un clone di plasmacellule del midollo osseo. Altre forme comuni sono l'amiloidosi da transtiretina (ATTR) causata da mutazioni che aumentano la capacità del TTR di formare amiloide o dall'invecchiamento nell'ATTR di tipo wild-type, che colpisce circa il 20% degli uomini di età pari o superiore a 80 anni, l'amiloidosi ereditaria dell'apolipoproteina AI (ApoAI) prevalente nell'est Lombardia e l’amiloidosi reattiva all'infiammazione cronica (AA) causata dalla proteina di fase acuta SAA.
Negli ultimi anni, la nostra comprensione della patogenesi delle amiloidosi sistemiche e la nostra capacità di trattare queste malattie è molto migliorata. Nel nostro gruppo la ricerca di base e quella clinica sono combinate, con l'obiettivo di tradurre una comprensione più profonda dei meccanismi della malattia in una migliore cura dei pazienti, mentre la ricerca di laboratorio innovativa spesso deriva da un'attenta osservazione clinica dei pazienti. Circa 3500 valutazioni di pazienti con amiloidosi sistemica vengono eseguite ogni anno presso il Centro di ricerca e trattamento dell'amiloidosi.
Presso la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo (Pavia) hanno sede il Centro clinico e i Laboratori di ricerca sulle biotecnologie. Il nostro gruppo coordina il Gruppo Italiano per lo Studio delle Amiloidosi, una rete di oltre 30 centri di ricerca e clinici italiani sul territorio (www.amiloidosi.it), e collabora strettamente con tutti i maggiori centri amiloidosi nel mondo.
I nostri interessi di ricerca sono molteplici:
(i) comprendere i meccanismi molecolari delle amiloidosi sistemiche, attraverso approcci multi-OMIC, lo sviluppo di modelli preclinici e gli studi clinici;
(ii) sviluppare strumenti per una diagnosi accurata e precoce e il monitoraggio dei pazienti;
(iii) sviluppare biomarcatori, metodologie molecolari e di imaging per la stadiazione e il monitoraggio della malattia;
(iv) sviluppare e valutare approcci terapeutici più efficaci, mirati e sicuri.
Le principali metodologie di ricerca impiegate comprendono la spettrometria di massa, il sequenziamento di nuova generazione, la citometria a flusso di nuova generazione, le colture cellulari primarie, gli studi farmacologici, gli studi clinici osservazionali e interventistici.
L'attività di ricerca del gruppo è supportata da finanziamenti di ricerca competitivi pubblici e privati, nazionali e internazionali. I finanziamenti in corso comprendono: PRIN (Ministero dell'Università e della Ricerca), Ricerca Finalizzata (Ministero della Salute), AIFA, AIRC, Fondazione CARIPLO e Global Bridges.